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BioVallo: idee imprenditoriali e sviluppi progettuali per la riqualificazione e il riuso delle cave del Vallo di Diano

BioVallo rientra nell'ambito del progetto Sviluppo Sostenibile nella Filiera Turistico-Culturale della Comunità Montana Vallo di Diano, R.T.I Mercury - Leader - Enco, con la collaborazione dei Sindaci e delle Amministrazioni del Vallo di Diano.
Nei 15 comuni della Comunità Montana del Vallo di Diano sono state censite circa 70 cave dismesse, che insistono in un territorio provinciale ove sono presenti oltre 500 ferite al paesaggio.
La Regione Campania, prima in Italia, nel recente Piano Regionale delle Attività Estrattive ha previsto la possibilità di coltivare le cave abbandonate, in modo parziale e per un periodo di tempo limitato, previa approvazione di un adeguato progetto di riqualificazione e rinaturalizzazione.
In pratica, si può utilizzare questa opportunità per mettere in sicurezza i pericolosi fronti di cava, mitigare l'impatto visivo e rimodellare i piazzali, recuperando preziosi spazi per il tempo libero, gli eventi sportivi e culturali, le attività turistiche ed imprenditoriali in armonia con la natura.
Il masterplan, le strategie ed i progetti del "BioVallo", a 30 anni dalla visione di Paolo Portoghesi per la "Città del Vallo", nascono da questa lungimirante best practice della Comunità Montana e rivolta sia al pubblico che ai privati.
I 13 progetti che si presentano in questa fase anticipano una visione più ampia, dove le cave sono intese come il primo elemento di riscatto e costituiscono a tutti gli effetti una rete diffusa di laboratori per promuovere contestualmente le peculiarità del territorio e le opportunità imprenditoriali innovative del Vallo di Diano.
Il piano strategico complessivo crea una nuova "Economia Verde" a supporto della provincia, della regione e del Paese, limita la dispersione edilizia, tutela la biodiversità, l'agricoltura e le reti idrografiche, incentiva la riconversione delle coltivazioni non redditizie, sviluppa la ricerca e la produzione di biomateriali, biocombustibili ed energia da fonti rinnovabili, rilancia le tradizioni storiche, gastronomichee religiose locali, ripensa il sistema della mobilità e lo sviluppo turistico, infine recupera alcune opere incompiute.

Gran parte di questo innovativo masterplan per il Vallo di Diano si potrà autofinanziare grazie al mercato dell'anidride carbonica per il suo efficacie contributo alla riduzione globale di emissioni di CO2.
Il progetto sarà presentato all'UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change) che quantificherà l'esatto numero di CERs (Certified Emmissions Reduction) che potranno essere utilizzati per rispettare il Protocollo di Kyoto.
Il masterplan ed i progetti sono stati realizzati da un team transnazionale di pianificatori, urbanisti,architetti, ingegneri, paesaggisti, geologi, economisti, botanici, naturalisti e comunicatori con la preziosa collaborazione delle associazioni e soprattutto dei giovani professionisti locali, che hanno partecipato attivamente al gruppo di lavoro, vivendo una esperienza unica per la loro formazione professionale.