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La dotazione territoriale del Vallo di Diano: lo studio dei luoghi per la misura delle risorse tangibili ed intagibili

La recente idea di sviluppo turistico sostenibile (Fusco Girard, Nijkamp, 1997) va specificandosi in una nozione di sostegno autocentrato che comprende non solo l’equilibrio tra capacità di carico, rigenerazione ambientale (Breheny, 1992) e aspettative di qualità di vita per le generazioni future (Perace e Makandya, 1989), ma anche la necessità di realizzare saggi di profitto da reintrodurre nel territorio come energia utile alla conservazione della specie e alla tutela dell’intagibilità patrimoniale da intendersi come ipotesi per la preservazione delle tradizioni. Nella teoria dello sviluppo autosostenibile che prevede la riduzione degli sprechi economici, l’equità sociale e la capacità di carico ambientale, oltre che il sostegno a politiche strutturali territoriali si sono, quindi, prodotti poli tensionali.
La riscoperta del valore dei luoghi come principio evolutivo non impattivo ha influenzato processi e programmi di sviluppo, condizionando le metodologie di piano integrato sostenibile, considerate utili quando capaci di determinare il sorgere di idee, e comportamenti reali anche minimi, in grado di generare fenomeni di risonanza e generazione ulteriore di tessuti e reti connettive (Urbani, Trapani, 2001).
In questo contesto, obiettivo principale è la ricerca di una relazione tra luogo e comportamento, tra territorialità ed educazione dei fruitori di essa che incida sia nei processi di analisi che di governance politica dei luoghi.
La necessità di creare approcci sistemici per l’analisi e la diagnosi basati su validità scientifica, rigorosi e ben strutturati, ha dato luogo ad un ampio fermento in ambito accademico concretizzatosi nella produzione di approcci differenziali integrali e/o integrabili.
Tra questi, la struttura proposta nel presente lavoro, frutto di confronti ed implementazioni riconducibili al percorso di ricerca effettuato dall’autrice della metodologia e realizzato durante il percorso connesso al proprio dottorato di Ricerca in “Aree Protette e valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale per l’organizzazione del territorio e lo sviluppo sostenibile” (Università del Sannio – Benevento), successivamente attualizzato sul territorio del Vallo di Diano dall’equipe di progetto che ha lavorato sull’analisi del luogo, specificandone peculiarità e limiti.
L’analisi proposta in questo lavoro mira ad accogliere la più recente idea di sviluppo percorrendo ipotesi e osservazioni che, mediante una strategia d’indagine consolidata, completano la visione complessiva di un territorio solo marginalmente analizzato.